Se sei qui, significa che stai cercando i metodi di lavorazione di una lamiera.
Abbiamo indovinato?
Per noi di FACS è un’attività all’ordine del giorno: effettuiamo svariate tipologie di lavorazione lamiera, garantendo elevati standard qualitativi dagli anni ‘50.
Devi sapere che la lamiera può essere sottoposta a diversi tipi di lavorazione, capaci di renderla adatta alle esigenze più disparate.
Prima di tutto, però, vi è la fase di produzione.
La lamiera viene realizzata attraverso un processo noto come “laminazione”. Il ferro rovente viene movimentato su un rullo trasportatore attraverso varie fasi produttive. Questo procedimento culmina con il suo confezionamento; la lamiera viene raggruppata in rotoli (“coil” in gergo tecnico) che vengono inviati alla destinazione finale, solitamente l’impianto in cui avverranno le successive lavorazioni.
Giunti nella struttura, i coil vengono lavorati per rimuovere la curvatura generata dal precedente imballaggio. La “spianatura” è una fase delicata, in cui occorre prestare attenzione a non rovinare irreparabilmente il materiale metallico.
Successivamente, le lamiere vengono tagliate in fogli di diverse grandezze, a seconda delle specifiche dei clienti o del futuro impiego.
Quali sono, dunque, le tecniche che permettono di raggiungere un così elevato livello di dettaglio?
Probabilmente è questa la domanda che ti sta ronzando in testa.
Siamo pronti a chiarirti le idee; di seguito abbiamo riassunto quelle principali, leggile con attenzione.
Come si taglia una lamiera?
- Cesoiatura
Il taglio, come abbiamo detto poco sopra, è la prima fase di lavorazione di una lamiera. Una delle tecniche con cui ci si avvale di tale procedimento è detta cesoiatura, e viene eseguita da macchinari che prendono il nome di cesoie.
Va precisato che per i lamierini sottili vengono preferite le cesoie a mano, che hanno la forma di una grossa forbice. Vengono chiamate anche forbici da lattoniere e possono tagliare lamiere fino a 3 mm di spessore.
Per le lamiere di spessore maggiore si utilizza la cesoia da banco, che ha una lama fissa e una mobile azionata da una lunga leva. Questa permette di effettuare una pressione più elevata rispetto a quella delle cesoie a mano, garantendo un taglio più preciso.
Per le lamiere standard, come quelle trattate da FACS, si usano grandi macchine industriali, che sono mosse meccanicamente o idraulicamente.
Quest’ultime prendono il nome di cesoie “a ghigliottina” e cesoie “a lame circolari”.
Le cesoie a ghigliottina sono le più comuni e sono composte da due lame; una fissata sotto il foglio di lamiera e l’altra, posta al di sopra, mossa da pistoni oleodinamici alimentati da una centralina idraulica.
La lamiera, durante la lavorazione, viene immobilizzata per impedirne il movimento attraverso uno strumento denominato “premilamiera”. Si tratta di un arnese dotato di diversi pistoni che nel momento dell’esecuzione del taglio si abbassano, comprimendo la lamiera contro la base della struttura.
Le cesoie a lame circolari, invece, sono formate da due alberi rotanti che ospitano le lame incaricate del taglio della lamiera.
- Ossitaglio
L’ossitaglio è una delle tecniche più datate. Si tratta di un processo che sfrutta il calore di una fiamma prodotta da una miscela di ossigeno e acetilene per mezzo di un cannello, simile a quello impiegato nella saldatura.
Dal cannello escono due flussi di gas:
- un getto esterno per la somministrazione del combustibile, che serve per arroventare il metallo;
- un getto centrale di ossigeno sotto pressione che realizza la fiamma sovraossigenata. Essa è la responsabile del taglio della lamiera, mediante il processo di combustione del ferro e la conseguente fusione del metallo.
Tipica di questa tecnica di taglio è la caratteristica pioggia di scintille che scaturisce dall’azione della fiamma.
- Taglio al plasma
La lavorazione della lamiera con il plasma si avvale di un getto di gas (in genere una miscela di idrogeno e azoto) che, inviato dentro una torcia, viene ionizzato grazie all’elevata temperatura prodotta da un arco elettrico.
Ciò che brucia nella torcia ha una velocità doppia rispetto a quella del suono, e una temperatura doppia rispetto alla superficie solare; tuttavia, per il suo corretto funzionamento, lo strumento necessita solo di corrente elettrica e aria compressa.
Il plasma che fuoriesce è in grado di polverizzare la lamiera al primo contatto.
Le principali caratteristiche del taglio al plasma consistono nell’essere un sistema molto versatile, tanto da essere impiegato per vari tipi di materiali, compresi i metalli non ferrosi.
In aggiunta, esso non produce surriscaldamenti del materiale e quindi deformazioni ed è veloce e preciso. I moderni sistemi di taglio al plasma sono gestiti da computer che utilizzano programmi specifici, come quelli che usiamo quotidianamente in FACS.
La “scriccatura” è il processo correlato al taglio al plasma, solitamente implementato nella stessa macchina. Invece di tagliare il materiale, la scriccatura al plasma utilizza una differente configurazione della torcia che serve ad allontanare il metallo inciso durante la lavorazione.
- Taglio con raggio laser
Grazie all’elevata temperatura di un raggio laser, con questa tecnica è possibile tagliare anche lamiere di 20 mm di spessore. La macchina per il taglio laser è analoga a quella per il taglio al plasma: l’apparato, inoltre, può essere montato su un braccio robotizzato ed è in grado di tagliare anche elementi tridimensionali.
Quando il laser interagisce con la lamiera, l’energia dei fotoni viene assorbita dal materiale in lavorazione provocando un rapido aumento di temperatura, che porta a fusione del materiale trattato, fino alla conseguente rottura.
Le lamiere tagliate con i laser FACS possono essere in acciaio, al carbonio e in leghe di alluminio, per spessori fino ai 15 mm per l’inox e l’acciaio al carbonio e 12 mm delle leghe di alluminio.
L’azienda dispone di un impianto di taglio laser con potenza di 4000 watt, e campo utile di lavoro 1500 x 3000 con cambio pallet automatico.
- Taglio a getto d’acqua
Il taglio a getto d’acqua è ottenuto proiettando sul materiale da tagliare un sottilissimo getto d’acqua, o idrogetto (circa 0,1 mm di diametro), con pressioni che possono raggiungere 3000-4000 bar. Questa tecnica è particolarmente apprezzata per la facilità di programmazione, i costi contenuti e la possibilità di tagliare tutti i materiali, da spessori di pochi decimi di millimetro fino a spessori di 20 cm, con estrema precisione.
Le altre tecniche di lavorazione di una lamiera
- Tranciatura
La tranciatura è una speciale tecnica di deformazione di una lamiera.
Attraverso l’utilizzo di un punzone e di una matrice, permette di ottenere su di essa sia dei fori sia delle forme geometriche di qualsiasi tipo. È una tecnica che ha rapidi tempi di esecuzione e costi davvero contenuti.
In un primo momento, il punzone entra in contatto con la lamiera, quindi inizia a deformarla fino a raggiungere la matrice sottostante, imprimendo di conseguenza la forma desiderata.
Anche per questa tecnica di lavorazione ci si dota di un premilamiera, per evitare che il materiale possa muoversi durante il processo, e causare seri danni alla strumentazione.
- Punzonatura
Con la punzonatura si imprime un segno sulla lamiera mediante uno strumento denominato punzone.
La punzonatrice permette di lavorare fogli di lamiera di vario spessore, e viene utilizzata prevalentemente nel settore metallurgico.
Per riuscire nell’intento si utilizza una matrice ed un punzone, che riproducono fedelmente la forma che si desidera ottenere. Il tutto avviene in modo automatizzato; il punzone, quando viene a contatto con la lamiera adagiata sulla matrice, provoca la sua recisione, donandogli l’aspetto desiderato.
Con una punzonatrice si possono eseguire le lavorazioni citate di seguito:
- Incisione;
- Roditura;
- Scrittura;
- Marcatura;
- Estrusione;
- Filettatura;
Un esempio di punzonatura del metallo in cui ti sarai sicuramente imbattuto riguarda le forme create sulle scale metalliche con la funzione di antiscivolo, o i fori praticati per evitare l’accumulo dell’acqua piovana.
- Calandratura
La calandratura è una tecnica con cui FACS realizza lamiere di forme cilindriche o coniche.
Per riuscire nell’impresa utilizza calandre a tre o quattro rulli ad assi paralleli.
I rulli, attraverso il movimento rotatorio, riescono a pressare le lamiere fornendo loro spessore e curvatura.
FACS: il tuo partner di fiducia per la lavorazione lamiere
FACS esegue lavorazioni di carpenteria metallica leggera di diversa natura e dimensione.
È nata grazie alla intuizione imprenditoriale del suo fondatore, Saracco Federico, che sul finire degli anni ’50 intuisce l’arrivo del miracolo economico e del futuro boom dell’edilizia.Col tempo, tuttavia, l’azienda si è focalizzata maggiormente sul settore metallurgico, uno dei comparti in cui l’Italia è diventata leader indiscussa tra gli anni 60’ e 70’.
La missione attuale dell’azienda è quella fornire ai propri clienti un servizio flessibile e completo, in grado di effettuare ogni tipo di lavorazione lamiere con grande rapidità e a prezzi competitivi.
Desideri metterti in contatto con noi?
Parlaci del tuo progetto compilando il modulo presente in questa pagina; un nostro addetto si occuperà di gestire la tua richiesta nel minor tempo possibile.