Nell’ambito della lavorazione delle lamiere metalliche, la punzonatura è uno dei procedimenti più assiduamente effettuati. Essa consiste nella marchiatura o nel taglio della lamiera attraverso un apposito strumento, chiamato appunto punzone. Il punzone rilascia sulla superficie lavorata un segno per pressione o percussione – segno che può consistere in un punto, un numero o qualsiasi altra forma che risponda a determinate esigenze; la punzonatura, tuttavia, è più frequentemente utilizzata per il taglio vero e proprio delle lamiere. Questa operazione deve il proprio nome al sostantivo latino “punctio”, che significa “puntura”.
Cenni storici sulla Punzonatura
Si tratta di una tipologia di lavorazione molto antica, utilizzata soprattutto per la decorazione dei metalli, ad esempio dei gioielli o di altri oggetti preziosi, e per la produzione di monete; i primi esempi di tale procedura, in archeologia, risalgono all’impero Persiano. Si ricorreva alla punzonatura anche per ottenere la dentellatura dei francobolli. In pittura, questa tecnica venne utilizzata per la prima volta da Simone Martini (1284-1344), che la adottò per eseguire un affresco nel palazzo pubblico di Siena.
A cosa serve la Punzonatura
Questa lavorazione è adoperata per ricavare dalle lamiere specifiche sagome ed è adatta per la produzione di punzonati di svariate dimensioni, sia molto grandi che estremamente piccoli. Oltre all’incisione di forme, simboli e numeri, la punzonatura permette di eseguire fori di svariate forme, attraverso stampi o matrici ad hoc: la lamiera viene, cioè, sovrapposta allo stampo, e compressa con il punzone fino a determinarne il taglio.
I vantaggi della punzonatura
I vantaggi della punzonatura risiedono nella possibilità di intervenire su lamiere di differenti spessori e su vari tipi di metalli, e di ricavare tagli o incisioni di un’infinità di forme, a seconda delle esigenze di utilizzo. Questo grazie all’evoluzione, negli ultimi anni, della strumentazione utilizzata in tale tipo di lavorazione, in seguito alla quale si è arrivati a privilegiare punzonatrici a controllo numerico (CNC), anche impiegate per la roditura delle lamiere, ossia il loro progressivo indebolimento in determinati punti in vista del taglio vero e proprio.
La punzonatura consente di ottenere materiali anche assai complessi in tempi molto rapidi e con risultati di grande precisione; è ideale nel caso di produzioni in serie oppure di lavorazioni articolate, ad esempio nel caso siano richieste filettature e deformazioni varie.
Come funziona una punzonatrice per lamiera
Il processo di punzonatura avviene, come anticipato, tramite il posizionamento della lamiera da trattare su uno stampo, sul quale essa viene fermata con un apposito braccio porta-pinze che permette sia di bloccarla in maniera ottimale, sia di muoverla, al momento opportuno, sotto lo stampo per poter ricavare la forma desiderata. In seguito, la lamiera viene incisa tramite apposite bramme o punzoni automatici. L’intero processo viene compiuto a freddo e, pertanto, non comporta alterazioni termiche o chimiche del materiale di partenza; per la programmazione delle incisioni su lamiera vengono utilizzati specifici ed avanzati software di nesting che convertono il disegno in dxf – il formato leggibile dai diversi sistemi CAD – in un disegno decifrabile dai macchinari a controllo numerico (CNC).
La punzonatura consente, dunque, di ottenere sagome precise, prive di sbavature e deformazioni indesiderate, a costi molto contenuti. Con questo sistema è possibile effettuare incisioni, scritture, marcature, roditure, filettature, estrusioni, piegature, nervature e molte altre tipologie di interventi che richiedano tagli o intagli.